Adeguarsi in tempo è fondamentale per evitare multe e complicazioni burocratiche.
Dal 2025 è entrato in vigore un importante obbligo normativo per tutti gli amministratori di società: disporre di un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC) personale. La misura, prevista dalla Legge di Bilancio 2025 (Legge 207/2024), interessa tutte le imprese iscritte al Registro Imprese, incluse quelle già attive.
Cos’è la PEC e perché diventa obbligatoria per gli amministratori?
La Posta Elettronica Certificata è uno strumento che ha lo stesso valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno. Serve a inviare e ricevere comunicazioni ufficiali in modo sicuro, tracciabile e con pieno valore probatorio.
A differenza della PEC aziendale, l’obbligo riguarda l’attivazione di una casella PEC personale e individuale da parte dell’amministratore, anche in caso di amministratori già in carica.
Qual è la scadenza da rispettare?
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha fissato il 30 giugno 2025 come termine ultimo per comunicare la PEC personale al Registro Imprese. Questo obbligo vale in tre casi:
- Nuove nomine: la comunicazione avviene al momento della registrazione.
- Rinnovi di carica: la PEC deve essere indicata contestualmente al rinnovo.
- Amministratori in carica: devono mettersi in regola entro il 30 giugno 2025.
Cosa succede in caso di mancata comunicazione?
Il mancato rispetto dell’obbligo può comportare sanzioni fino a 1.032 euro e complicazioni nelle pratiche societarie. Avere una PEC personale è quindi fondamentale per assicurare trasparenza, tracciabilità e rispetto delle normative vigenti.
Perché adeguarsi subito?
Non solo per evitare sanzioni, ma anche per migliorare la gestione delle comunicazioni con la pubblica amministrazione, semplificare le pratiche burocratiche e rendere più efficiente il dialogo con enti e istituzioni.